Comune di Taranta Peligna (Chieti)
Via Orientale
Nota: Il portone delle formelle dei seguenti santi: San Nicola di Bari, San Rocco, San Biagio e San Ubaldo.
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Nicola
S.NICOLA
TOTUS TUUS
SAN ROCCO
D.O.M.
OPERA REALIZZATA DALLA COMUNITA'
PARROCCHIALE E DAL PARROCO
DON DANIELE DI SIPIO
IN PREPARAZIONE DEL GIUBILEO
DEL 2000 COME RINGRAZIAMENTO
PER ESSERE GIUNTI ALLA SOGLIA DEL
TERZO MILLENNIO QUALE SEGNO DI
DEVOZIONE E DI FEDE
TARANTA PELIGNA A.D. 1999
SAN BIAGIO
HODIE CHRISTUS HERI SEMPREP
A.D. 2000
S. UBALDO
SUB LUMINE MATRIS
(Lo stemma di Edoardo Menichelli, Vescovo emerito di Chieti)
Taranta Peligna. Chiesa di San Nicola |
PER SAPERE DI PIÙ
Edicole della regione Abruzzo
Taranta Peligna
Comune di Taranta Peligna
San Nicola di Bari
San Rocco
San Biagio
San Ubaldo
Vescovo emerito Edoardo Menichelli
Taranta Peligna
dista pochi chilometri dalla Statale Frentana ed é facilmente raggiungibile accendendo lungo la vecchia strada che collegava tra di loro Lama e Palena seguendo il veloce scorrere del fiume Aventino.
Il paese é stato uno dei piccoli miracoli dell'Abruzzo interno: le sue fabbriche, che lavorano la lana e impiegavano nel passato l'acqua del fiume e poi l'energia elettrica per far muovere le macchine, hanno prodotto tappeti, arazzi e soprattutto coperte con disegni tradizionali abruzzesi. La produzione e commercializzazione delle "tarante" ha significato lavoro e sicurezza per intere famiglie della zona ma, da qualche anno, il mutare dei gusti ha imposto modifiche strutturali.
Ora la produzione, pur ridotta, é comunque attiva e consente di acquistare presso gli stabilimenti un prodotto artigianale unico e di elevata qualità.
La piccola cittadina si snooda lungo i successivi tornati che la attraversano fino a mostrare, nei pressi del municipio, le sue strutture artistiche più importanti: la chiesa di San Nicola ma soprattutto i resti della chiesa di San Biagio, protettore dei lanaioli, con il bellissimo portale ligneo cinquecentesco decorato magistralmente con scene religiose.
Proseguendo sino al fiume, dove si incontrano i lanifici, si può raggiungere la zona dannunziana delle Acque Vive e passeggiare piacevolmente lungo la riva delle piccole sorgenti che confluiscono nell'Aventino.
Molto più in alto, risalendo sulla Statale Frentana e proseguendo a sinistra verso Palena, si incontra la deviazione per salire, utilizzando una comoda cabinovia in funzione nel periodo estivo, fino ai 1475 metri dell'ingresso delle affascinanti Grotte del Cavallone che entrano per circa un chilometro all'interno del massiccio della Majella.
dista pochi chilometri dalla Statale Frentana ed é facilmente raggiungibile accendendo lungo la vecchia strada che collegava tra di loro Lama e Palena seguendo il veloce scorrere del fiume Aventino.
Il paese é stato uno dei piccoli miracoli dell'Abruzzo interno: le sue fabbriche, che lavorano la lana e impiegavano nel passato l'acqua del fiume e poi l'energia elettrica per far muovere le macchine, hanno prodotto tappeti, arazzi e soprattutto coperte con disegni tradizionali abruzzesi. La produzione e commercializzazione delle "tarante" ha significato lavoro e sicurezza per intere famiglie della zona ma, da qualche anno, il mutare dei gusti ha imposto modifiche strutturali.
Ora la produzione, pur ridotta, é comunque attiva e consente di acquistare presso gli stabilimenti un prodotto artigianale unico e di elevata qualità.
La piccola cittadina si snooda lungo i successivi tornati che la attraversano fino a mostrare, nei pressi del municipio, le sue strutture artistiche più importanti: la chiesa di San Nicola ma soprattutto i resti della chiesa di San Biagio, protettore dei lanaioli, con il bellissimo portale ligneo cinquecentesco decorato magistralmente con scene religiose.
Proseguendo sino al fiume, dove si incontrano i lanifici, si può raggiungere la zona dannunziana delle Acque Vive e passeggiare piacevolmente lungo la riva delle piccole sorgenti che confluiscono nell'Aventino.
Molto più in alto, risalendo sulla Statale Frentana e proseguendo a sinistra verso Palena, si incontra la deviazione per salire, utilizzando una comoda cabinovia in funzione nel periodo estivo, fino ai 1475 metri dell'ingresso delle affascinanti Grotte del Cavallone che entrano per circa un chilometro all'interno del massiccio della Majella.
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La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive (definite nel nord est d'Italia anche coi nomi di capitelli o santelle) che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne. (Da Wikipedia)
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