domenica 25 gennaio 2015

Roccavivara. Via Crucis

Edicola Sacra
Comune di Roccavivara (Campobasso)
Via Santuario - Loc. Canneto
Nota: I cippi monumentali di "Via Crucis" nel giardino del Santuario di Santa Maria del Canneto.









Prima Stazione - Gesù é condannato a morte

Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!»
E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».
Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. (Mt 27,22-26)




Seconda Stazione - Gesù é caricato della croce
Dopo aver schernito, i soldati spogliarono Gesù della porpora e gli misero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
"Egli, dice il profeta, si é caricato delle nostre sofferenze, si é addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato".
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà: ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. (Mt 16, 24-25)



Terza Stazione - Gesù cade la prima volta sotto la croce
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità .
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. (Is 53, 4,5,7)



 

Quarta Stazione - Gesù incontra la sua santissima Madre
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre:«Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.
E anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 2, 34-35)
"Voi tutti che passate per la vita, considerate e osservate se c'é un dolore simile al mio dolore". (Lam 1, 12ab)




Quinta Stazione - Gesù é aiutato dal Cireneo
Mentre lo conducevano verso il luogo del Golgota, costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la Croce. (Mt 15,21)
Chi non prende la sua croce e non mi segue - dice il Signore - non é degno di me. (Mt 10, 38).
"Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non é nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto; ciascuno infatti porterà il proprio fardello". (Gal. 2-5)



Sesta Stazione -La Veronica asciuga il volto a Gesù
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto. (Sal. 27, 8-9).
Come molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto. (Is 52, 14)
E' cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevano alcuna stima. (Is 53, 2.3)




Settima Stazione -Gesù cade la seconda volta sotto il peso della croce
Il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca.
era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori. (Is 53, 66-7)
Salvami, o Dio: l'acqua mi giunge alla gola. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l'onda mi travolge.
Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio. (Sal. 69, 2-4)



Ottava Stazione - Gesù consola le donne di Gerusalemme

Seguiva Gesù una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano  lamenti su di lui.
Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». (Lc 23, 27)
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Gv 15,3)



Nona Stazione - Gesù cade la terza volta sotto il peso della croce

Essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa, mi mettono alla prova, scherno su scherno. Contro di me digrignano i denti. (Sal 34, 15-16)
A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, all'unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen. (Giona 24-25)




Decima Stazione - Gesù é spogliato delle vesti

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si sono divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. (Gv 19 23-24)
Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto. Vergogna e confusione  per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura. Siamo presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono. (Sal. 40 14-16)




Undicesima Stazione - Gesù é inchiodato sulla croce.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Gesù e due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: "Ha salvato, salvi se stesso, se é il Cristo di Dio, il suo eletto". Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». (Lc 23, 33-37)
Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». (Gv 19,19)




Dodicesima Stazione - Gesù muore in croce
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto é compiuto!». E, chinato il capo, spirò. (Gv 19, 26-30).




Tredicesima Stazione - Gesù é deposto dalla croce
Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève., cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salva a Giuseppe. (Mc 15, 42-45).
Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. (Gv 19,39)




Quattordicesima Stazione - Gesù é posto nel sepolcro
Giuseppe d'Arimatèa e Nicodemo presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'é usanza seppellire per i Giudei, Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposerom Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. (Gv 19, 40-42).
O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. (Rom 6, 3-4)



Quindicesima Stazione  - Gesù, il terzo giorno, risorge da morte
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dals epolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti solgoranti. Essendovi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che é vivo? Non é qui, é risuscitato» (Lu 24 1-6a)

L'annuncio pasquale degli angeli:
"Gesù, il Crocifisso, é Risorto"
é proclamato attraverso i secoli
a tutti gli uomini dalla Chiesa.
Questa é la nostra fede




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La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive (definite nel nord est d'Italia anche coi nomi di capitelli o santelle) che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne. (Da Wikipedia)

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