sabato 5 settembre 2015

Settefrati. Santa Felicità e Croce

Edicola Sacra
Comune di Settefrati (Frosinone)
Strada Provinciale 103 - Santa Felicità
Nota: Il cippo della Croce e la Croce della Chiesa di Santa Felicità











La chiesa di Santa Felicita, pur essendo collegata al culto millenario dei Santi Sette Fratelli, non rientra nelle dinamiche storiche delle origini del catello di Settefrati.
Il nuovo tempio, dedicato a Santa Felicita e ai suoi sette figli e situato fuori dalle mura castellane, dovette essere costruito ex novo nella seconda metà del sec. XVII.
Di fatti fino a tale periodo non se ne hanno notizie, la Chiesa appare raffigurata per la prima volta, nel rilievo della Villa Gallio di Posta Fibreno databile tra il 1685 ed il 1702. Nel 1704 il titolo era Parrocchia Santa Felicita e SS. Sette Fratelli.

Santa Felicita di Roma
(ma nativa di Alife, secondo il Martiroloio Beneventano del IX sec.) e i suoi sette Figli, denominati anche "Santi Sette Fratelli" (dalla pietà popolare detti pure Santi Sette Frati), sono venerati come martiri dalla Chiesa cattolica. La loro memoria liturgica é il 23 novembre per Felicita e il 10 luglio per Felice, Filippo, Vitale, Marziale, Alessandro, Silvano e Gennaro.



Il Martirio
La "Passio" di Felicita, composta tra la fine del IV secolo e l'inizio del V secolo, narra che, ricca vedova romana fu accusata di pratiche cristiane durante l'impero di Antonio pio (tra il 138 e il 161 d.C.): Dapprima fu interrogata da sola dal prefetto di Roma Publio, senza risultato, Il giorno dopo Publio fece condurre davanti a lei i sette figli (Genaro, Felice, Filippo, Silano, Alessandro, Vitale e Marziale) che, a causa della loro fermezza nel rifiuto di rinnegare la fede, furono martirizzati una alla volta con diversi supplizi. Infine anche Felicita fu uccisa.
Secondo vari studiosi il racconto ha caratteristiche leggendarie ed é improntato alla vicenda biblica dei sette fratelli Maccabei (si tratta tuttavia di un argomento di carattere esterno, che può essere messo in dubbio dalla curiosa circostanza che la vicenda di sette fratelli uccisi per una qualche causa é presente anche in episodi storici contemporanei, sicuramente ben documentati).
I Padri Bollandisti a seguito di un riesame di tipo storico sui testi della Passio hanno messo in discussione l'esistenza della matrona romana Felicita, pur non escludendo la vericidità del martirio dei sette fratelli. Gli ultimi studi, le testimonianze archeologiche, le omelie dei Papi e le traslazioni delle reliquie sembrano invece confermarne l'autenticità e la veridicità storica.


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La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive (definite nel nord est d'Italia anche coi nomi di capitelli o santelle) che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne. (Da Wikipedia)

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